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Le invocazioni nell’ultimo terzo della notte
Per quanto riguarda le invocazioni della notte, se sono pronunciate nella preghiera alla fine della notte, questo sarà sufficiente. Se ciò non avviene, fa parte della Sunnah invocare Allah nell’ultima parte della notte, giacchè questo è il momento in cui le invocazioni sono esaudite; in questo periodo, infatti, Allah scende al cielo inferiore.
Abu Hurayrah (Allah sia soddisfatto di lui) ha tramandato che il Messaggero di Allah (Allah lo benedica e gli dia la pace) ebbe a dire:
“Ogni notte il nostro Signore – gloria a Lui – discende verso il cielo inferiore, ove resta per l’ultimo terzo della notte. Proclama: chi Mi invoca, affinchè Io esaudisca? Chi mi chiede qualcosa, affinchè Io gliela conceda? Chi chiede il Mio perdono, affinchè Io lo perdoni?”
(Bukhari 1145; Muslim, 758).
11. Nel saluto finale della preghiera del witr fa parte della Sunnah pronunciare tre volte: “Gloria al Re, il Santo”
Eccone la prova:
Ubayi ibn Ka’b (Allah sia soddisfatto di lui)
ha tramandato che il Messaggero di Allah (Allah lo benedica e gli dia la pace) era solito recitare nella preghiera del witr {Glorifica il Nome del tuo Signore, l’Altissimo} (Cor. 87), {Dì: O miscredenti} (Cor. 109), {Dì: Egli Allah è Unico} (Cor. 112). Nel saluto finale, diceva tre volte: “Gloria al Re, il Santo”
(an-Nasa’ī, 1702, confermato da an-Nawawiī e al-Albani).
‘Abdurrahman ibn Abza (Allah sia soddisfatto di lui) ha tramandato un hadīth in cui è aggiunto:
“la terza volta alzava la voce”
(Ahmad, 15354; an-Nasa’ī, 1734, confermato da al-Albani in Tahqiq Mishkah al Masabih, 1/398).
12. Fa parte della Sunnah svegliare i propri familiari per la veglia notturna
L’uomo dovrebbe svegliare la sua famiglia per eseguire la preghiera notturna; pure la moglie, allorchè si alza nella notte, dovrebbe svegliare suo marito e gli altri componenti la famiglia. Ciò serve ad aiutarsi gli uni gli altri nel compiere il bene.
Eccone le prove:
Ha tramandato ‘A’ishah (Allah sia soddisfatto di lei)
che il Profeta (Allah lo benedica e gli dia la pace) compiva la sua preghiera notturna mentre io mi trovavo tra lui e la direzione della preghiera (qiblah); fino al momento del witr, quando mi svegliava affinchè eseguissi anch’io questa preghiera
(Bukhari, 512; Muslim, 512)
Ha tramandato Umm Salamah (Allah sia soddisfatto di lei) che il Profeta (Allah lo benedica e gli dia la pace) si alzò di notte e recitò:
“Gloria ad Allah per quel che elargisce dei Suoi beni e per le prove che stabilisce; chi sveglia i membri della sua famiglia, affinchè eseguano la preghiera... chissà se saranno tra i vestiti in questo mondo e ignudi nell’aldilà”
(Bukhari, 6218).
13. Fa parte della Sunnah che chi veglia la notte in preghiera, lo faccia con delicatezza verso se stesso, in modo da non nuocere alla sua concentrazione
Se ammalati, si può eseguire la preghiera seduti
Ha tramandato Anas (Allah sia soddisfatto di lui) che il Profeta (Allah lo benedica e gli dia la pace) entrò in moschea e trovando una corda fra due pilastri, chiese a cosa servisse. Gli fu spiegato che serviva a Zainab per eseguire la preghiera: quando si stancava o s’indeboliva, la afferrava [per sollevarsi nella preghiera]. Ribattè:
“Toglietela! Che ognuno preghi secondo le sue capacità: se v’indebolite o vi ammalate, allora [pregate] seduti”
(Bukhari, 1150; Muslim, 784).
Se si è colti dal sonno, si dorma pure; per poi risvegliarsi rinvigoriti e pronti alla preghiera
Ha tramandato ‘A’ishah (Allah sia soddisfatto di lei) che il Profeta (Allah lo benedica e gli dia la pace) ebbe a dire:
“Se veniti colti dal sonno durante la preghiera, riposatevi fino alla scomparsa del sonno; se uno prega assonnato, può darsi che finisca per chiedere perdono ad Allah ed insultare se stesso”
(Bukhari, 212; Muslim, 786)
Similmente, se si recita il Corano di notte, poi si viene colti dal sonno, è parte della Sunnah mettersi a dormire per riacquistare le forze
Ha tramandato Abu Hurayrah (Allah sia soddisfatto di lui) che il Messaggero di Allah (Allah lo benedica e gli dia la pace) ha detto:
“Se uno si sveglia la notte e si mette a recitare il Corano, non riuscendo nemmeno a capire quel che dice, che torni a dormire”
(Muslim, 787).
14. Fa parte della Sunnah, se non ci si sveglia a pregare la notte, di pregare durante il giorno
Quando era solito pregare tre raka’āt per il witr, ma non riusciva a farlo perché non si svegliava la notte o perché era ammalato, allora di giorno eseguiva quattro raka’āt. Quando invece era solito pregare cinque raka’āt per il witr, ma non riusciva a farlo perché non si svegliava la notte o perché era ammalato, allora di giorno eseguiva sei raka’āt; e così via. Essendo sua abitudine pregare undici raka’āt per il witr, ‘
A’ishah (Allah sia soddisfatto di lei) ha tramandato che quando il Profeta (Allah lo benedica e gli dia la pace)
era impedito a vegliare in preghiera a causa del sonno o di un malanno, allora di giorno eseguiva dodici raka’āt
(Muslim, 746).