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Atti di Sunnah nella posizione eretta

213 2020/04/27
Atti di Sunnah nella posizione eretta

 
1) Sollevare le mani [all’altezza delle spalle] quando si pronuncia il takbīr [Allahu akbar] all’inizio della preghiera

Ha tramandato Ibn ‘Omar (Allah sia soddisfatto di lui) che il Messaggero di Allah (Allah lo benedica e gli dia la pace) sollevava le mani fino all’altezza delle spalle quando iniziava la preghiera, nell’inchino (rukū’) e nel risollevarsi dall’inchino, quando diceva:

“Allah ascolta chi Lo loda. Lode a Te nostro Signore”; ma nella prosternazione non lo faceva

(Bukhari, 735; Muslim, 390).

Abu Hurayrah (Allah abbia misericordia di lui) ha affermato che i sapienti sono concordi che il sollevare le mani nel takbīr iniziale sia una Sunnah e non rappresenti un obbligo (al Ifsāh, 1/123)
Sono quattro le posizioni in cui si sollevano le mani: al primo takbīr, quando ci s’inchina, quando ci si risolleva dall’inchino (queste tre posizioni sono descritte da Ibn ‘Omar – Allah sia soddisfatto d’entrambi – nel hadīth riportato da Bukhari e Muslim, come già visto) e quando ci si rimette in piedi dalla seconda rak’ah (anche questo descritto da Ibn ‘Omar – Allah sia soddisfatto d’entrambi – nel hadīth riportato da Bukhari e Muslim).
2) Nel sollevare le mani si tengono le dita delle mani distese

Abu Hurayrah (Allah sia soddisfatto di lui) ha tramandato che quando il Profeta (Allah lo benedica e gli dia la pace) iniziava la preghiera, sollevava le mani distendendole

(Ahmad, 8875; Abu Dawud, 753; Tirmidhi, 240; confermato da al-Albani, Sahih Abu [Dawūd] 3/341)


3) Le mani vanno sollevate fino all’altezza stabilita dalla Sunnah

Per quel che riguarda fino a dove si sollevano le mani, le fonti riferiscono due indicazioni da parte del Profeta (Allah lo benedica e gli dia la pace). Ibn ‘Omar (Allah sia soddisfatto d’entrambi) ha riportato che le mani vanno alzate fino alle spalle

(Bukhari, 735; Muslim, 390)

; Malik ibn al Huwairith (Allah sia soddisfatto di lui) ha riportato che le mani si sollevano fino ai lombi delle orecchie

(Muslim, 391). Quindi, nella preghiera è bene utilizzare talvolta un metodo, talvolta l’altro.

4) Dopo il primo takbīr, l’orante pone la mano destra sulla sinistra
Su ciò concordano i sapienti, come affermato da Ibn Hubayrah (Allah abbia misericordia di tutti loro). Si veda al Ifsah, 1/124.
5) Fa parte della Sunnah porre la mano destra sulla sinistra

Primo metodo: si pone la mano destra sopra la sinistra, come testimoniato da Wa’il ibn Hajar (Allah sia soddisfatto di lui):

“Ho visto il Messaggero di Allah (Allah lo benedica e gli dia la pace) che quando pregava, nella posizione eretta afferrava la mano sinistra con la destra”

(Abu Dawud, 755; an-Nasa’i, 888; confermato da al-Albani).

Secondo metodo: si pone la mano destra sull’avambraccio sinistro, come testimoniato da Sahl ibn Sa’d (Allah sia soddisfatto di lui):

“Nella preghiera, agli uomini fu detto di mettere la mano destra sull’avambraccio sinistro”

(Bukhari, 740).

Per applicare la Sunnah, si pregherà dunque ponendo la mano destra talvolta su quella sinistra, talvolta sull’avambraccio sinistro.
6) L’invocazione d’apertura
La Sunnah riporta diverse forme per quest’invocazione; è quindi bene alternare fra le diverse forme

a) “Gloria e lode a Te o Allah, benedetto sia il Tuo Nome ed esaltata la Tua potenza: non c’è dio all’infuori di Te”

(dal hadīth di Abu Sa’id – Allah sia soddisfatto di lui; Ahmad, 11473; Abu Dawud, 776; Tirmidhi, 243; an-Nasa’i, 900. Questo hadīth ha diverse catene di trasmissione che lo confermano; confermato da Ibn Hajar, al Afkār 1/412).

b) “Gloria ad Allah: eccelsa gloria, pura e piena delle Sue benedizioni”. Sul merito di tale invocazione, il Messaggero di Allah (Allah lo benedica e gli dia la pace) disse: “Ho visto dodici angeli circondare l’invocazione di chi la eleva fra voi”

(Muslim, 600 dal hadīth di Anas – Allah sia soddisfatto di lui).

c) “O Allah allontanami dal peccato come allontani l’oriente dall’occidente; o Allah purificami dagli errori, come si pulisce il vestito bianco dalle macchie; o Allah lava via i miei peccati con la neve, l’acqua ed il gelo”

(Bukari, 744; Muslim, 598; dal hadīth di Abu Hurayrah – Allah sia soddisfatto di lui).

d) “Allah è più grande, immensamente; lode ad Allah, senza fine; gloria ad Allah, giorno e notte”. Il Messaggero di Allah (Allah lo benedica e gli dia la pace) ha parlato del merito di quest’invocazione:

“Mi ha meravigliato [quest’invocazione]: per essa si sono spalancate le porte del cielo!”

(Muslim, 601, dal hadīth di Ibn ‘Omar – Allah sia soddisfatto d’entrambi).

7) Cercare rifugio in Allah (isti’ādhah)
Vi sono varie forme riportate dalla Sunnah riguardo a questa invocazione:
a) “Cerco rifugio in Allah da Satana il lapidato”
Questa è la forma adottata da tutti i sapienti dell’Islam,

sulla scorta della parola divina:

{Quando leggi il Corano, cerca rifugio in Allah contro Satana il lapidato}

(Cor. 16, 98).


b) “Cerco rifugio in Allah, Che tutto ode e conosce, da Satana il lapidato”

In base alla parola divina:

{E se mai Satana ti tentasse, rifugiati in Allah. In verità Egli tutto ascolta e conosce}

(Cor. 16, 98).


8) La basmalah (Nel Nome di Allah il Clemente, il Misericordioso)
Si pronuncia la basmalah dopo aver pronunciato la ricerca della protezione in Allah (isti’ādhah), dicendo: “Nel Nome di Allah il Clemente, il Misericordioso”,

in base al hadīth tramandato da Nu’aim al Mujammar (Allah sia soddisfatto di lui) che disse di aver pregato dietro ad Abu Hurayrah (Allah sia soddisfatto di lui), il quale aveva pronunciato:

“Nel Nome di Allah il Clemente, il Misericordioso, poi aveva recitato la madre del Libro [al Fatihah, primo capitolo del Corano]”. Aveva poi detto: “Per Colui nelle Cui Mani è la mia anima, il mio modo di pregare è più simile a come pregava il Messaggero di Allah (Allah lo benedica e gli dia la pace) del vostro”

(an-Nasa’i, 906; Ibn Khuzaymah, 1/251; confermato da ad-Dar Qutni, as-Sunan, 2/46).

D’altronde, [la basmalah] non ha carattere obbligatorio, in quanto il Profeta (Allah lo benedica e gli dia la pace) non la insegnava a chi non eseguiva la preghiera correttamente. Piuttosto lo guidava alla madre del Libro [al Fatihah] come testimoniato dal hadīth di Abu Hurayrah – Allah sia soddisfatto di lui

(Bukhari, 757; Muslim, 397).


9) Dire “āmīn” insieme all’imam
Fa parte della Sunnah, quando l’imam recita al Fatihah nelle preghiere ad alta voce, che l’orante dica “āmīn” quando lo dice l’imam.

Ha tramandato Abu Hurayrah (Allah sia soddisfatto di lui) che il Profeta (Allah lo benedica e gli dia la pace) ha detto:

“Quando l’imam dice “āmīn”, ditelo anche voi; in verità se il vostro “āmīn” coincide con quello degli angeli, avrete i vostri peccati cancellati”

(Bukhari, 780; Muslim, 410).


10) La recitazione del Corano dopo al Fatihah
Fa parte della Sunnah – secondo tutti i sapienti dell’Islam (Allah abbia misericordia di loro) – recitare parte del Corano nelle prime due raka’āt.

Ha tramandato Abu Qatadah (Allah sia soddisfatto di lui) che il Profeta (Allah lo benedica e gli dia la pace), nella preghiera del mezzogiorno, nelle prime due raka’āt recitava al Fatihah e altri due capitoli del Corano: uno più lungo nella prima rak’ah ed uno più breve nella seconda”

(Bukhari, 759; Muslim, 451).


Nelle preghiere ad alta voce, chi prega dietro all’imam non recita alcuna parte del Corano dopo al Fatihah, limitandosi ad ascoltare la recitazione dell’imam.
Ibn Qudamah (Allah abbia misericordia di lui) ha detto che non vi è alcun disaccordo fra i sapienti riguardo ai versetti del Corano che si recitano dopo al Fatihah, nelle prime due raka’āt (al Mughni, 1/568).  

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