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Redigere il proprio testamento

264 2020/04/27
Redigere il proprio testamento

Fa parte della Sunnah che il Musulmano, in buona o cattiva salute, scriva il proprio testamento,

come detto dal Messaggero di Allah (Allah lo benedica e gli dia la pace):

“Ogni Musulmano, che ha qualcosa in proprietà da lasciare in eredità, non dovrebbe lasciar trascorrere due giorni senza scrivere il proprio testamento”

(Bukhari, 2783; Muslim, 1626).

In questo detto profetico, tramandato da Ibn ‘Omar (Allah sia soddisfatto d’entrambi), il riferimento ai due giorni non è da intendersi in senso letterale, ma come breve lasso di tempo da non far trascorrere senza aver scritto il proprio testamento, poiché nessuno conosce quando morirà: questo vale in generale per tutti.
Per quel che riguarda le parti del testamento legate ad aspetti obbligatori, come l’elemosina rituale (zakāh), il pellegrinaggio, la compensazione per i peccati (kaffārah) o i diritti di altre persone, come i debiti ed il rispetto delle promesse, tutto ciò costituisce un obbligo e non una Sunnah che si può seguire o tralasciare, soprattutto nel caso di doveri verso terzi, ai più ignoti. E’ nota la massima: quel che è necessario per assolvere un obbligo, diventa obbligatorio esso stesso.

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