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Il tempo di attesa fra le preghiere
Rimanere ad attendere il tempo della preghiera [successiva] reca una grande ricompensa divina.
Eccone la prova:
Ha tramandato Abu Hurayrah (Allah sia soddisfatto di lui) che il Messaggero di Allah (Allah lo benedica e gli dia la pace) disse:
“Chi non rientra alla propria abitazione, preferendo restare ad attendere il tempo della preghiera [successiva], sarà come se avesse trascorso tutto quel tempo in preghiera”
(Bukhari, 659; Muslim, 649).
Ha tramandato Abu Hurayrah (Allah sia soddisfatto di lui) che il Messaggero di Allah (Allah lo benedica e gli dia la pace) disse:
“Gli angeli non cessano di pregare per chi resta nel luogo di preghiera, in attesa della preghiera successiva, a condizione che non perda la purezza delle abluzioni. Essi ripetono: o Allah perdonalo, o Allah abbi misericordia di lui. Chi, invece di rientrare subito a casa, resta ad attendere la preghiera successiva, sarà ricompensato [da Allah] come se avesse trascorso tutto il tempo d’attesa pregando”
(Bukhari, 659; Muslim, 649)Nella versione di Muslim è riportato: “… a condizione che non perda lo stato di purezza delle abluzioni, a condizione che non disturbi gli altri” (Muslim, 649). La ricompensa divinà è dunque condizionata dal non perdere la purità rituale e non recare disturbo agli altri.