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Le invocazioni
Gli atti della Sunnah quando si levano invocazioni
a) Invocare quando si è in istato di purità rituale
Ha tramandato Abu Musa (Allah sia soddisfatto di lui) che suo zio Abu ‘Amir fu mandato dal Messaggero di Allah (Allah lo benedica e gli dia la pace) alla battaglia di Awtās, dove fu ucciso. Nel suo testamento Abu ‘Amir chiese al nipote di portare i suoi saluti al Profeta (Allah lo benedica e gli dia la pace) e di chiedergli di pregare per lui. Abu Musa informò il Profeta del decesso dello zio e della sua richiesta di pregare per lui. Il Messaggero di Allah chiese dell’acqua ed eseguì le abluzioni, quindi sollevò le mani e disse:
“O Allah, perdona il Tuo piccolo servo Abu ‘Amir”, fino a che Abu Musa potè scorgere il biancore delle ascelle del Profeta, che aggiunse: “O Allah, elevalo, nel Giorno del Giudizio, al di sopra di molte fra le tue creature o molte persone”
(Bukhari, 4323; Muslim, 2498).
b) Mettersi nella direzione rituale (qiblah)
‘Abdullah ibn ‘Abbas (Allah sia soddisfatto d’entrambi) ha tramandato che ‘Omar ibn al Khattab (Allah sia soddisfatto di lui) disse che nel giorno di Badr il Messaggero di Allah (Allah lo benedica e gli dia la pace) volse lo sguardo verso i politeisti che erano migliaia, mentre i suoi Compagni non erano che trecento e diciannove; allora il Profeta si volse verso la qiblah, allungò le braccia ed invocò il Signore:
“O Allah, realizza per me quel che mi hai promesso. O Allah, concedimi quel che mi hai promesso. O Allah, se permetti che questo gruppo di Musulmani sia sterminato, nessuno più Ti adorerà…”. Continuò ad invocare il Signore, levando le mani e rivolto verso la qiblah, fino a che cadde il mantello dalle sue spalle. Giunse quindi Abu Bakr, che raccolse il mantello e lo ripose sulle spalle del Profeta; poi, abbracciandolo dalle spalle, gli disse: “O Profeta di Allah, la tua invocazione è sufficiente: certamente il tuo Signore realizzerà quel che ti ha promesso…”
(Muslim, 1763).
c) Sollevare le mani
Ciò è confermato dal precedente detto profetico, riportato da Ibn ‘Abbas (Allah sia soddisfatto d’entrambi): “… il Profeta di Allah si volse verso la qiblah quindi levò le mani…”. Sono molte le tradizioni profetiche che confermano questo atto.
d) Cominciare con la lode ad Allah l’Altissimo e la preghiera sul Suo Inviato (Allah lo benedica e gli dia la pace)
Ha tramandato ‘Ubayd (Allah sia soddisfatto di lui) che il Messaggero di Allah (Allah lo benedica e gli dia la pace) era assiso tra un gruppo di Compagni, quando giunse un uomo che, dopo aver pregato, si mise ad invocare:
“O Allah, perdonami ed abbi misericordia di me”. Il Messaggero di Allah si rivolse a lui, dicendo: “O tu che hai pregato, non ti affrettare: finita la preghiera, rimani seduto e loda Allah come si conviene e prega per me, quindi invoca pure Allah”
(Tirmidhi, 3476; confermato da al Albanī, Sahīh al Jāmi’ 1/172).
e) Invocare Allah con i Suoi Nomi più belli
Si scelgono fra i Nomi di Allah quelli che più si adattano al tipo di richiesta che si rivolge ad Allah - gloria a Lui. Se si chiede la Sua provvidenza (rizq), si dirà: “O Tu Che a tutto provvedi (ar-Razzāq)…”. Se si chiede la Sua misericordia (rahmah), si dirà: “O Clemente, o Misericordioso” (Rahmān, Rahīm)…”. Se si chiede la Sua forza (‘izzah), si dirà: “O Potente (‘Azīz)…”. Se si chiede il Suo perdono (maghfirah), si dirà: “O Perdonatore (Ghafūr)…”. Se Gli si chiede la guarigione (shifā’), si dirà: “O Guaritore (Shāfī) …”.
Quindi s’invoca Allah nel modo più conveniente, come dice l’Altissimo:
{Ad Allah appartengono i Nomi più belli, invocateLo con essi}
(Cor. 7, 180).
f) La ripetizione e l’insistenza nell’invocazione
Nel succitato detto profetico tramandato da ibn ‘Abbas (Allah sia soddisfatto d’entrambi) il Profeta (Allah lo benedica e gli dia la pace) ebbe a dire:
“O Allah, realizza per me quel che mi hai promesso; o Allah, concedimi quel che mi hai promesso”. Continuò ad invocare l’Altissimo, fino a che cadde il mantello dalle sue spalle. Abu Bakr lo raccolse e lo ripose sulle sue spalle, dicendo: “O Profeta di Allah, la tua invocazione è sufficiente …”
(Muslim, 1763).
Pure ciò è confermato dalla tradizione profetica tramandata da Abu Hurayrah (Allah sia soddisfatto di lui), allorché il Profeta (Allah lo benedica e gli dia la pace) elevò un’invocazione a favore del clan dei Daws:
“O Allah guida i Daws e conducili a noi, O Allah guida i Daws e conducili a noi”
(Bukhari, 2937; Muslim, 2524).
Un’altra evidenza è costituita dal detto profetico:
“… uno affronta un lungo viaggio, che lo affatica e lo segna, poi leva le mani al cielo [ed esclama]: o Signore, o Signore…”
(Muslim, 1015).
La ripetizione qui sta ad indicare l’insistenza [necessaria nell’invocazione ad Allah].
Fa parte della Sunnah ripetere l’invocazione tre volte, come riportato da Ibn Mas’ud (Allah sia soddisfatto di lui) che disse che quando [il Profeta] invocava [Allah] o Gli rivolgeva una richiesta, lo faceva per tre volte. E disse tre volte:
“O Allah, tratta i Quraysh come meritano!”
(Bukhari, 240; Muslim, 1794).
g) Invocare in segreto
Dice l’Altissimo:
{Invocate il vostro Signore umilmente e in segreto}
(Cor. 7, 55).
Invocare in segreto è prossimo alla sincerità; per questo Allah ha lodato il profeta Zakariya (Allah gli doni la pace):
{quando invocò il suo Signore con un’invocazione segreta}
(Cor. 19, 3),
con ciò implorando la sincerità, secondo alcuni esegeti.
Cosa dire nell’invocazione?
Si possono chiedere cose di questo mondo, come pure della vita futura. E’ bene utilizare le parole menzionate nelle invocazioni contenute nel Libro di Allah e nella Sunnah; esse compendiano i beni terreni e quelli ultraterreni; rifletti su queste invocazioni, che furono proposte al Profeta (Allah lo benedica e gli dia la pace) ed alle quali rispose con nobilissime parole, che univano l’aspetto terreno a quello futuro: quale meravigliosa buona novella e quale dono immenso! Riflettete su queste invocazioni e mettetele in pratica.
Ha tramandato Abu Malik al Ashja’yī che suo padre (Allah sia soddisfatto d’entrambi) udì un uomo che era giunto dal Profeta (Allah lo benedica e gli dia la pace) domandare al Messaggero di Allah cosa dire nelle invocazioni al suo Signore. Rispose:
“Dì: o Allah, perdonami, abbi misericordia di me, donami salute e provvidenza” - con ciò unendo le dita delle mani, ad eccezione dei pollici – “questo ti basterà per le tue necessità di questo mondo e di quello a venire”
(Muslim, 2697).
In un’altra versione è riportato che quando una persona abbracciava l’Islam, il Profeta (Allah lo benedica e gli dia la pace) gli insegnava ad eseguire la preghiera, poi a invocare Allah con le seguenti parole:
“O Allah, perdonami, abbi misericordia di me, guidami sulla retta via, donami salute e provvidenza”
(Muslim, 2697).
Fa inoltre parte della Sunnah invocare Allah a favore di qualcuno che non è presente; questa invocazione è esaudita da Allah l’Altissimo e chi invoca in tal modo otterrà una grande ricompensa divina.
Ha tramandato Abu ad-Darda’ (Allah sia soddisfatto di lui) che il Messaggero di Allah (Allah lo benedica e gli dia la pace) ha detto:
“L’invocazione del Musulmano per suo fratello, in sua assenza, è certamente esaudita. Quando rivolge l’invocazione, Allah invia un angelo che ad ogni sua invocazione, dice: Amen e lo stesso sia per te”
(Muslim, 2733)