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Ricordare Allah in Tutte le Situazioni

55725 2007/11/30 2024/11/08

Ricordare Allah in Tutte le Situazioni

 

1. L'invocazione è alla base della sottomissione ad Allah perché essa riflette in ogni momento ed in ogni stato il rapporto che intercorre fra il Creatore ed il Suo servitore. 'A'isha (che Allah sia soddisfatto di lei) ha detto: “Il Profeta (la pace e le benedizioni di Allah siano su di lui) invocava Allah in ogni momento.” (Riportato da Muslim).


Legandosi ad Allah, il fedele ritrova la sua strada. Ricorrendo a Lui soltanto, viene salvato da ogni pena. Avvicinandosi a Lui, l'uomo guadagna e beneficia della Sua compiacenza mentre allontanandosi da Lui, vaga e soffre nella perdizione.

 

 

2. L'invocazione ad Allah è la via di discernimento fra i credenti e gli ipocriti che non Lo invocano se non raramente.

 

 

3. Il diavolo non ha potere di influenzare negativamente un individuo se non quando questi dimentica d'invocare Allah. Pertanto l'invocazione ad Allah è come un’impenetrabile barriera che protegge il fedele dalle manipolazioni di Satana. A Satana piace che l'uomo dimentichi d'invocare Allah.  

 


4. L'invocazione è la via della felicità. Allah l'Altissimo dice: “Coloro che credono, che rasserenano i loro cuori al ricordo di Allah. In verità, i cuori si rasserenano al ricordo di Allah.” (tsc - Sura XIII, Ar-Ra'd, Il Tuono, versetto 28)

 


5. Bisogna invocare Allah incessantemente. Gli abitanti del Paradiso non hanno nessun rimpianto se non di aver trascorso un'ora senza invocare Allah l’Altissimo e l’Eccelso. L'invocazione costante assicura una relazione continua con Allah.


An-Nawawi ha detto: “I sapienti in Scienza Islamica sono unanimi nell’affermare che colui il quale si trova in stato di impurità spirituale, come ad esempio colui che ha avuto relazioni intime (al junub, prima di effettuare il bagno rituale o ghusl), o la donna in pueperio (nifas), possa invocare e supplicare Allah dicendo: “Che Allah sia Esaltato”; “Lode ad Allah”; “Allah è Il Più Grande”; “Non c'è altra divinità all’infuori di Allah”; “Che le benedizioni di Allah e la Sua pace siano sul Suo Messaggero” ed altre invocazioni, ammesso che non si tocchi il Corano prima che ci si sia purificati.

 


6. Colui che menziona il suo Signore, è a sua volta menzionato dal suo Signore. In quanto Allah l'Altissimo dice: “Ricordatevi dunque di Me e Io Mi ricorderò di voi, siateMi riconoscenti e non rinnegateMi.” (tsc- Sura II, Al-Baqara, La Giovenca, versetto 152).


L’uomo sarebbe così appagato se un re o personaggio noto parlasse di lui, lodandolo, nel suo Consiglio; cosa accadrebbe allora se fosse Allah il Sovrano Supremo, il Re dei Re, che parli di lui ad una moltitudine migliore di quella?

 


7. L'invocazione ad Allah non implica borbottare qualche frase meccanicamente mentre la mente è altrove e non pondera sulla Gloria e la Grandezza di Allah. Nell'invocare Allah nella propria lingua, l'uomo deve riflettere su di ogni parola che sta pronunciando e risentirne il senso profondo.  Allah l'Altissimo dice: “Ricordati del tuo Signore nell'animo tuo, con umiltà e reverenziale timore, a bassa voce, al mattino e alla sera e non essere tra i noncuranti.” (tsc-sura VII, Al-A'râf, versetto 205)

 

 

8. Il fedele che invoca Allah deve essere consapevole di ciò che dice. L'invocazione della lingua sarà così legata all'invocazione del cuore affinché l'uomo sia legato al suo Signore nell'apparenza e nell'intimo.

 

 

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[1] tsc= traduzione del significato del Corano. Questa è la traduzione del significato concordato fino adesso del versetto indicato nella sura. La lettura della traduzione del significato del Corano, con qualsiasi lingua, non può sostituire mai la sua lettura in lingua araba; poiché questa è la lingua in cui è stato rivelato.

 




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