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La Preservazione Divina della Sunnah (3 di 7): L'importanza e la Storia dell'Isnaad

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2093 2014/07/22 2024/03/19

Un altro strumento importante utilizzato per la conservazione del hadith è il sistema dell'Isnaad che è stato sviluppato esclusivamente dalla nazione musulmana. Il sistema dell'Isnaad è il sistema con cui si stabiliscono le fonti dell'informazione della narrazione rintracciando l'intero percorso fino al Profetar.


L'importanza dell' Isnaad è stata eloquentemente mostrata da 'AbdulAllah ibn Al Mubaarak che disse: " L'Isnaad è parte della religione. Se non fosse per l'Isnaad chiunque avesse voluto avrebbe detto ciò che ha voluto"[1]. In effetti, l'Isnaad è stato essenziale nel separare il hadith autentico da quello debole ed altrettanto nell'identificare quello fabbricato. Ancora oggi, nessuno può permettersi di raccontare un hadith  senza essere in grado di fornirne la fonte nel caso gli venisse richiesta. Continuò Ibn Al Mubaarak dicendo: "Se chiedi alla persona da dove ha ottenuto il hadith [sarà costretto] a tacere". L'Isnaad ha agito e agisce come tipo di garanzia o custodia per l'autenticità del hadith. I primi studiosi di hadith non prendevano nemmeno in considerazione un hadith qualora non ne conoscessero l'isnaad.


Circa l'importanza dell'isnaad, disse Sufiaan Al Thauri (morto nel 161 d.H.): "L'Isaad è l'arma del fedele. Se non avesse l'arma con cosa combatterebbe?". Con l'uso dell'Isnaad, gli studiosi musulmani sono stati in grado di eliminare (o "combattere"), le innovazioni che alcuni hanno cercato di introdurre nell'Islam. Muhammad ibn Siriin (morto nel 110 d.H.), Anas ibn Siriin, Al Dahaak e 'Uqba ibn Naafi' è stato riportato di loro la frase in cui dissero: " Invero questa sapienza [del hadith] è religione, quindi osservate da chi prendete la vostra religione"[2]. Dal momento che la Sunnah costituisce una parte essenziale dell'Islam, accettare il hadiith da una certa persona è simile al prendere da lui la propria religione. Quindi, occorre prendere in seria considerazione la necessità di acquisire la propria religione da persone affidabili che seguono nei loro detti ciò che torna al Profetar e questo non è possibile se non attraverso l'uso dell'Isnaad.

 


Questo sistema è stato ancora più protettivo di quanto lo sia il sistema odierno di pubblicazione e copyrighting. HamidulAllah ha scritto:


"[…] anche nelle opere più accuratamente documentate, ci sono due inconvenienti:

(a)   Nel caso delle opere pubblicate, vi è poca o nessuna possibilità di verificare se ci sono errori di stampa o altre imprecisioni. Ciò non se si facesse affidamento ad un lavoro solo non dopo averlo sentito dallo stesso au accadrebbe tore, o dopo averne ottenuto una copia certificata dall'autore, o in caso di opere antiche, da chi ha avuto l'opportunità di ascoltarlo dall'autore, o dal suo trasmettitore autorizzato.


(b)  Ci si accontenta oggigiorno della prima fonte in possesso, senza molto preoccuparsi di rintracciare le fonti precedenti a questa, e la risalita in sequenza fino al testimone oculare dell'evento. Nelle opere del Hadiith invece la questione è stata differente... "[3]


In conclusione, si può affermare che l'Isnaad rappresenta un elemento essenziale di ogni hadiith senza il quale nessuno ha la possibilità di verificare l'autenticità della narrazione. 'AbdulAllah ibn Al Mubarak è stato effettivamente corretto quando ha detto che senza l'isnaad chiunque sarebbe stato libero di dire ciò che voleva e poi spacciarla come parte della religione dell'Islam[4]. L'importanza dell'Isnaad è, infatti, evidente e veramente in pochi l'hanno contestata. Più importante invece è la discussione di quando l'Isnaad cominciò ad essere utilizzato  e se fosse trascorso dall'inizio della sua applicazione molto tempo dalla morte del Profetar, in quanto sarebbe, in effetti, inutile.


Nella tesi di dottorato, 'Umar Fullaatah ha discusso la storia dell'isnaad in grande dettaglio. Per motivi di spazio però, non è possibile presentare la discussione dettagliatamente. Tuttavia, egli ha esposto le seguenti importanti conclusioni:

 


Per quanto riguarda il momento in cui l'isnaad fu utilizzato per la prima volta al fine della trasmissione del hadiith, egli afferma che, in via predefinita, era uso  dei Compagni adoperare gli isnaad, ma dato che di solito non vi era alcun intermediario tra loro e il Messaggero di Dior non risulta così evidente il loro riferimento ad esso. I Compagni, che Allah si compiaccia di loro, riferivano il hadiith o evidenziando il fatto di averlo sentito direttamente dal Profetar, o indicando di non averlo sentito direttamente dal Profetar. Afferma Fullaatah che la stragrande maggioranza degli ahadiith riferiti dai Compagni furono quelli sentiti direttamente dal Messaggero di Dior. Pertanto, l'isnaad fu utilizzato in primo luogo durante l'epoca dei Compagni, nonostante sia possibile dire, che quest'uso sia appena percepibile.



Nota:

[1] Citato dall'Imam Muslim nell'introduzione del suo Sahih nel capitolo intitolato: "Dichiarazione che l'Isnaad è parte della religione […]".

[2] Citato da 'Umar ibn Hasan Al 'Uthman Fullaatah, "Al Widha fi al-Hadiith" (Damasco: Maktabah al-Ghazzaali, 1981), vol. 2, pag. 10.

[3] Muhammad Hamidullah, "Sahifah Hammam ibn Munabbih" (Parigi: Centre Culturel Islamique, 1979), pag. 83.

[4] Vien da pensare al caso di Paolo e all'origine di molte credenze cristiane. Paolo, ovviamente, non incontrò mai Gesù, che Iddio lo elogi e lo preservi. Egli quindi non poteva far risalire i suoi insegnamenti a quelli di Gesù, che Iddio lo elogi e lo preservi, e, di fatto, trovò l'opposizione di molti dei veri Compagni che sapevano ciò che Gesù, che Iddio lo elogi e lo preservi, aveva detto effettivamente. Purtroppo, l'autenticità storica e l'analisi degli esposti che tornano al maestro originale, Gesù, è un tema che non è stato realmente sviluppato nel pensiero cristiano. Così, la loro religione divenne largamente distorta e lontana dai veri insegnamenti di Gesù, che Iddio lo elogi e lo preservi.

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