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La Preghiera, i suoi Pilastri, le sue parti Obbligatorie e le Azioni o Du’aa’ della Sunnah.

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2747 2015/06/07 2024/12/18

La Preghiera, i suoi Pilastri, le sue parti Obbligatorie e le Azioni o Du’aa’ della Sunnah.


La lode spetta interamente ad Allah.

Svariate sono le parti della preghiera che rappresentano atti di sunnah, applicata sia attraverso azioni che parole. Per atti sunnah si designano azioni in più, oltre i così detti pilastri della preghiera (cioè parti essenziali) e parti obbligatorie della stessa.

Alcuni dei faqaha’ hanno affermato che vi sono 17 atti verbali sunnah nella preghiera, e 15 azioni sunnah. La preghiera non è invalidata nel caso in cui un individuo ometta una di queste azioni, sia che essa venga omessa deliberatamente che per smemoratezza, a meno che non si tratti di uno dei pilastri e delle parti obbligatorie della preghiera stessa.

La differenza tra un pilastro e una parte obbligatoria risiede nel fatto che un pilastro non può essere ignorato (eliminato), sia deliberatamente che per errore, esso deve sempre essere eseguito. Una parte obbligatoria, invece, se omessa per dimenticanza, potrà essere compensata con l’adempimento della prosternazione di dimenticanza (sujud al-Sahw).

Potrebbe risultare utile menzionare i pilastri della preghiera e le sue parti obbligatorie, seguite da quelle sunnah, basandoci sul libro Dalil al-Talib, un rinomato sommario utilizzato dai fuqaha’ Hanbali.

 

1- I pilastri della preghiera sono:

eregersi all’in piedi durante le preghiere obbligatorie se si può;

il takbir di apertura (pronunciare: “Allahu Akbar”);

recitare sura al-Fatihah;

ruku’ (piegarsi/inchinarsi in avanti), il minimo del quale è rappresentato dal piegarsi in modo tale che le mani raggiungano le ginocchia, ma la forma più completa di esso è ottenuta livellando la schiena ad angolo retto e tenendo la testa parallela ad essa;

alzarsi dopo l’essersi inchinati in avanti;

eregersi dritti;

sujud (prostrazione col capo chino a terra) la forma più perfetta della quale si ottiene posizionando fronte, naso, palmi delle mani, ginocchia, e dita dei piedi a terra con fermezza, e il minimo del quale è, invece, ottenuto posizionando una porzione di ciascuna di esse a terra;

alzarsi dalla prostrazione;

sedersi tra le due prostrazioni. Comunque ci si sieda va bene, ma la sunnah è di sedersi muftsrishan, che significa sedersi sul piede sinistro e tenere il piede destro ritto con le dita che puntano verso la qiblah;

essere a proprio agio in ciascuno di questi pilastri;

il tashahhud finale;

sedersi per recitare il tashahhud finale e i due saluti di pace;

i due saluti di pace. Questo significa dire due volte: “as-salamu ‘alaykum wa rahmat’Allah.” (Che la pace e la misericordia di Allah siano su di voi). Nelle preghiere nafil (volontarie) è sufficiente pronunciare un solo saluto di pace; lo stesso si applica nella preghiera funebre;

inoltre si è tenuti ad eseguire i pilastri nell’ordine menzionato. Se un individuo deliberatamente si prostra prima di inchinarsi in avanti in ruku’, ad esempio, la preghiera è invalidata; se lo si fa per errore, si deve ritornare indietro, inchinarsi e poi prostrarsi.

 

2-Le parti obbligatorie della preghiera, che sono otto, sono le seguenti:

gli altri tabkir oltre quello di apertura;

pronunciare: “Sami’a Allahu liman hamidah” (Allah ode colui che Lo loda), se è l’Imam a condurre la preghiera o se si sta pregando da soli;

dire: “Rabbana wa laka’l-hamd” (O nostro Signore, a Te la Lode);

dire: “Subhaana rabbiy al-‘adhim” (Gloria sia a Te, O mio Signore Onnipotente), una volta quando ci si inchina in avanti;

dire: “Subhaana rabbiy al-a’laa” (Gloria sia al mio Signore il Più Alto) una volta quando ci si prostra;

dire: “Rabb ighfir li” (Signore perdonami) tra le due prostrazioni;

il primo tashahhud;

sedersi per il primo tashahhud.

 

3-Enunciati sunnah della preghiera , che sono 11, sono le seguenti:

dopo il primo takbir di apertura, pronunciare: “Subhaanaka Allaahumma wa bi hamdika, wa tabaaraka ismuka, wa ta’aala jadduka wa laa ilaaha ghayruka” (Gloria e Lode siano a Te, O Allah; Benedetto sia il Tuo nome, Esaltata sia la Tua Maestà, e non vi è altro dio all’infuori di Te). Questo è definito du’aa’ al-istiftaah (il du’aa’ di apertura);

cercare rifugio in Allah;

dire “bismillah”;

dire “amin”;

recitare una surah dopo al–Fatihah;

recitare ad alta voce, nel caso dell’Imam;

dire dopo il tahmid (Rabbana wa laka’l-hamd), per colui che sta pregando dietro l’Imam: “Mil’al-samawati wa mil’al-ard wa mil’ ma shi’ta min shay’in ba’d (Che riempia i cieli, che si riempia la terra e qualunque cosa Tu voglia) (il punto di vista più corretto è che esso sia della sunnah per colui il quale sta pregando in congregazione);

pronunciare il tasbih quando ci si inchina più di una volta, una seconda, terza volta o più;

pronunciare il tasbih nella prostrazione più di una volta;

dire “Rabb ighfir li” più di una volta tra le due prostrazioni;

invocare preghiere sulla famiglia del Profeta (pace e bendizioni di Allah siano su di lui) nell’ultimo tashahhud, e invocare benedizioni su di lui e su di essi, e subito dopo pronunciare il du’aa’.

 

4- Posture della sunnah:

alzare le mani quando si recita il takbir di aperture;

alzare le mani quando ci si inchina;

alzare le mani quando ci si alza dal ruku’;

lasciarle cadere subito dopo;

posizionare la mano destra sulla sinistra;

guardare il posto in cui ci si prosterna;

erigersi con i piedi separati;

mantenersi le ginocchia con le dita delle mani ben distanziate fra di esse quando ci si inchina, tenendo la schiena ben dritta e mettendo la testa parallela alla stessa;

posizionare le parti del corpo sulle quali ci si prostra a terra con fermezza, a parte le ginocchia, perché è considerato makruh premerle fermamente a terra.

tenere i gomiti lontano dai fianchi, la pancia lontano dalle cosce, e le cosce dai polpacci, tenere i piedi dritti; mantenere le dita dei piedi separate a terra; posizionare le mani al livello delle spalle con le dita aperte;

sedersi muftarishan tra le due prostrazioni e nel primo tashahhud, e sedersi mutawarrikan nel secondo tashahhud;

posizionare le mani sulle cosce con le dita vicine tra le due prostrazioni, e nel tashahhud, eccetto che nell’ultimo in cui il mignolo e l’anulare dovrebbero essere tenuti piegati all’interno, e andrebbe fatto un cerchio con il medio e il pollice, e si dovrebbe indicare con l’indice quando si ricorda Allah;

voltarsi a destra e a sinistra per i saluti di pace.

Esistono comunque alcune piccole divergenze nelle opinioni dei fuqaha’ a riguardo di alcune di queste informazioni; alcuni ritengono obbligatorio, ciò che altri riguardano come sunnah. Questo è discusso in dettaglio nei libri di fiqh.

 

Allah sa meglio

 

Tradotto da Islam Q&A

 


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