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Alcune qualità morali del Profeta

1544 2019/01/07 2024/11/08

1 - Perfezione di mente e d'intelletto. Il Messaggero di Allah era di una intelligenza perfetta. Possedeva una mente e una maturità di spirito che forse mai un essere umano ha avuto. Kadi Yadh [1] dice di lui: "La grandeza del suo spirito è chiara per ogni ricercatore o chiunque studiasse il suo modo di vita. La sua eloquenza piena di buon senso, il suo comportamento esemplare, il suo carattere morale, il suo discorso pieno di saggezza, la sua conoscenza della Tora, del Vangelo e degli altri libri sacri, la sua conoscenza e messa a profitto dei giudizi dei saggi, della storia dei popoli antichi, delle parabole, della politica, delle legislazioni e dei buoni costumi.... Ha stabilito ed ispirato le migliori virtù ed il miglior carattere morale. Era per il suo popolo un modello in tutti i campi della conoscenza, in materia di adorazione, di medicina, di successione, di genealogia, ecc..Tutte quelle conoscenze non provenivano nè da un qualunque studio nè da una frequentazione di scienziati nella materia, ed ancor meno da una qualunque lettura dei libri anteriori. Il Profeta non ebbe mai a seguire una educazione convenzionale. Non sapeva leggere nè scrivere e non disponeva di nessuna conoscenza in queste materie, fino a quando Allah Altissimo non illuminò il suo cuore, non gli tracciò la retta via e non ne fece il Suo Messaggero. Il Profeta era intelligente al punto più alto che potesse permetterlo la natura umana. Allah gli aveva prodigato insegnamenti e conoscenze nei campi delle scienze del passato, del presente e del futuro. Ecco una delle manifestazioni dell'onnipotenza, della grandezza di Allah Altissimo."

 

2Operare per amore di Allah. Il Profeta era il più grande dei resistenti e pazienti per amore di Allah. Ha subito tutte le esazioni e tutte le umiliazioni e sopportava pazientemente tutte le difficoltà per diffondere l'islam, nella speranza di essere ricompensato da Allah. Abdullah Ibn Massud – Allah sia soddisfatto di lui- dice: "Mi sembra di vedere ancora il Messaggero di Allah che stava raccontando di un Profeta che colpito dal suo popolo, si ripulì il viso insanguinato e disse: "O Allah, perdona al mio popolo che non sa niente."" ( Sahih di Bukhari e Sahih di Muslim.)

 

Giundub Ibn Sufien - Allah sia soddisfatto di lui - dice del Profeta: "Nel corso di una delle battaglie, fu colpito e un suo dito ferito, gli sanguinava; si rivolse al dito dicendo: "Sei solo un dito insanguinato, ferito sul sentiero di Allah."" (Sahih di Bukhari e Sahih di Muslim.) 

 

3Lealtà e sincerità. Il profeta era sincero e leale in tutti gli aspetti della sua vita e in tutti i suoi rapporti con Allah e con gli altri, come gli prescriveva Allah: "Di':«In verità la mia orazione e il mio rito, la mia vita e la mia morte appartengono ad Allah Signore dei mondi. Non ha associati. Questo mi è stato comandato e sono il primo a sottomettermi.» (Il Corano;  6: 162-163.)

 

4 - Un modello per carattere e comportamento. Sua moglie Aiscia - Allah sia sofddisfatto di lei- dice del comportamento del Profeta: "Il suo comportamento era il Corano", vale a dire che il Profeta rispettava i comandamenti del Corano e metteva in pratica tutte le sue prescrizioni." Lui stesso d'altronde dice: "Allah mi ha mandato per perfezionare le migliori qualità morali." Allah lo descrive in questi termini: "e in verità di un'immensa grandezza è il tuo carattere."  (Il Corano; 68: 4).


Anas Ibn Malek – Allah sia soddisfatto di lui - che ha servito il profeta per dieci anni, di notte come di giorno e lo accompagnò in tutti i suoi spostamenti dice: "Il Profeta non ha mai detto ingiurie, nè pronunciò parole sconvenienti o maledizioni. Quando voleva esprimere un rimprovero ad uno di noi diceva: "Che cos' ha dunque...?"" (Sahih di Bukhari.)

 

 

5Cortesia, educazione. Sahl Ibn Saad – Allah sia soddisfatto di lui- dice "Si portò un giorno da bere al Profeta; quando finì si voltò al giovane sedutogli a destra e gli disse: "Mi permetti che dia da bere prima a quelli a sinistra?" Il giovane gli fece: "Messaggerro di Allah, dopo di te, non lascerò la mia parte a nessuno." Sahl dice: Allora il Profeta gli diede in mano l'utensile." ( Sahih di Bukhari e di Muslim.) 

 

6Riconciliare, pacificare. Ad ogni situazione od episodio di discordia, il Profeta accorreva per risolvere i problemi e pacificare gli animi. Sahl Ibn Saad – Allah sia soddisfatto di lui- dice: Un giorno molti uomini di Kuba litigarono al punto che si gettarono pietre fra di loro. La notizia arrivò al Profeta che disse: " Presto, andiamo a ristabilire la pace tra di loro."  (Sahih di Bukhari.) 

 

7Prescrivere il bene e vietare il male. Quando il Profeta notava un atto contrario ai precetti islamici, non esitava a rimproverarne l'autore in modo conveniente. Abdullah Ibn Abbas riferisce che un giorno, il Profeta vide un uomo che portava un anello in oro al dito. Gli si avvicinò, glielo tolse e lo gettò dicendo: "Uno di voi si mette al dito un carbone ardente." Si suggerì poi all'uomo di riprendere da terra il suo anello per cavarne qualche utile; quell'uomo rispose: "Per Allah, non prenderò mai quello che il Profeta ha gettato." (Sahih di Muslim).


Abu Said Al Khudri dice che aveva udito il Profeta dire: "Ognuno di voi cambi ogni cattiva opera che incontra con le mani. Se non ne è capace la cambi con la lingua. Se non lo può, lo faccia con il cuore."  

 

8Pulirsi e purificarsi. Al Muhajir Ibn Konfuda  - Allah sia soddisfatto di lui- riferisce di aver incontrato una volta il Profeta mentre questi urinava; lo salutò ma il profeta non rispose finchè non ebbe finito di fare le abluzioni. Si scusò poi e gli disse: "Non volevo fare il nome di Allah se non dopo essermi pulito e purificato." (Abu Daud)

 

9Controllo della propria lingua. Abdullah Ibn Abi Aufa dice: "Il Messaggero di Allah era di coloro che invocavano molto Allah, invece di passare le ore a  chiacchierare; allungava le preghiere ed abbreviava i sermoni. Non disdegnava dedicarsi ai bisognosi, ai poveri e alle vedove." ( Sahih di Ibn Hibban).  

 

10Devozione infinita. Aiscia-Allah sia soddisfatto di lei – riferisce che il Messaggero di Allah rimaneva così a lungo in piedi a pregare la sera, che i piedi gli dolevano. Gli disse: "Perchè fai così, mentre sai che Allah ti ha perdonato i peccati passati e futuri?" Le rispose:" Ora non posso essere un servo riconoscente?" ( Sahih di Bukhari.) 

 

 

11Indulgenza. Abu Huraira - Allah sia soddisfatto di lui-dice: Alcuni compagni del Profeta vennero un giorno a lamentarsi della tribù dei Daus i cui membri e capi rifiutavano di convertirsi all'islam. Gli domandarono di invocare contro questa tribù l'ira di Allah. Il Profeta si accontentò di rivolgersi ad Allah dicendo: "O Allah, conduci i Daussiti alla retta via e portali all'islam!" ( Sahih di Bukhari.) 

 

12 - Eleganza fisica. Da quello che riferiscono i suoi compagni, il Profeta era elegante e di una grande bellezza. Uno di loro dice: "Il profeta era di media altezza. Aveva larghe spalle. I capelli gli giungevano al lobo degli orecchi. Un giorno l'ho visto vestito di una tunica rossa. Non ho mai incontrato una bellezza simile." (Sahih di Bukhari.) 

 

13 - Ascetismo. Il Profeta non aveva nessun interesse per i piaceri del mondo e gli esempi che  illustrano questo dato sono innumerevoli.

Amr Ibn Al Harith riferisce che "il Profeta non ha lasciato dopo la morte, nè oro, nè denaro, nè schiavo. Ha lasciato solo la sua mula bianca, le sue armi e un pezzo di terreno che aveva offerto in carità."  ( Sahih di Bukhari.)

 

14Altruismo. Sahl Ibn Saad – Allah sia soddisfatto di lui - riferisce: "Una donna venne e fece dono al Profeta di una borda; domandò ai suoi compagni: sapete che cos'è una borda? Gli dissero: Sì, è una stoffa ricamata sull'orlo. La donna precisò: "Messaggero di Allah, l'ho tessuta con le mie mani e te l'offro perchè tu la porti come vestito." Il Profeta la accettò anche perchè ne aveva bisogno. La portò e venne a ritrovare i suoi compagni. Uno che era là tra i presenti, esclamò: - "O Messaggero di Allah, dammi questa borda!" -"Bene", gli rispose il Profeta. Quando tutti partirono, il Profeta se la tolse, la piegò e la mandò a quell'uomo.

 

"- Non è bene quello hai fatto, gli dissero. Hai chiesto quel vestito al Profeta ben  sapendo che lui non rifiuta nulla a nessuno."

"- Per Allah, giurò quell'uomo: gli ho chiesto quel vestito solo perchè mi serva da lenzuolo funebre, il giorno della mia morte."

Infatti, dice Sahl, quella borda gli servì da kafan, lenzuolo funebre." (Sahih di Bukhari.) 

 

15Fede salda e fiducia infinita in Allah. Il Profeta e Abu Bakr Essedik in fuga da Mecca, avevano guerrieri di infedeli che li rincorrevano. Si rifugiarono in una grotta e tra loro e gli infedeli rimaneva pen poco spazio: Abu Bakr Essedik –Allah sia soddisfatto di lui- riferisce: "Guardai i piedi degli infedeli sopra le nostre teste mentre eravamo nella grotta e dissi: "Messaggero di Allah! Se uno di loro guardasse ai suoi piedi, ci troverebbe." Il Profeta disse: "Abu Bakr, che pensi di due con al loro fianco Allah?" (Sahih di Bukhari e Muslim.)

 

16Tenerezza e compassione. Abu Katada dice:" Una volta il Messaggero di Allah è venuto a svolgere la preghiera con sulle spalle una bambina di nome Umama, figlia di Abi Al Ass. Quando si prostrava la deponeva e quando si alzava la riprendeva.   (Sahih di Bukhari e di Muslim.)

 

17Semplicità e agevolezza. Anas Ibn Malek – Allah sia soddisfatto di lui- riferisce: "Il Messaggero di Allah disse: "A volte inizio la preghiera con l'intenzione di farla lunga. Ma quando sento piangere un bambino la accorcio, perchè so quanto soffre una madre quando sente piangere la sua creatura."" ( Sahih di Bukhari e di Muslim)

 

18 - Timore di Allah e devozione. Abu Huraira riferisce che il Profeta disse: "Tornando a casa, trovo a volte un dattero sul mio letto. Sto lì per mangiarlo, quando cambio decisione, per timore che sia una zakat; così lo rimetto dov'era." (Sahih di Bukhari e Muslim.) 

 

19Spendere senza contare, per ottenere la grazia di Allah. Anas Ibn Malek dice del Profeta: "Mai uno domandò al Profeta a nome dell'islam, e non glielo diede. Una volta un uomo gli venne e il profeta gli diede un gregge di montoni così grande che si stendeva tra due montagne. L'uomo tornò ai suoi gridando: "O gente, convertitevi all'islam! Muhammad dona senza guardare, senza temere la povertà."" (Sahih di Muslim) 

 

20 - Aiutarsi a vicenda. Aiscia- Allah sia soddisfatto di lei – interrogata su quello che il Messaggero di Allah faceva a casa, rispose: " Partecipava ai lavori domestici come tutti gli altri membri della famiglia e quando si avvicinava l'ora della preghiera, si fermava ed usciva."


 Al Bara Ibn Azeb – Allah sia soddisfatto di lui- disse: "Il giorno della battaglia delle Trincee, vidi il Messaggero di Allah trasportare della terra cosicchè la polvere gli ricopriva tutto il pelo del petto. Trasportava la terra e ripeteva ad alta voce, alcuni versi pietosi di Abdullah Ibn Rawaha." ( Sahih di Bukhari  e Sahih di Muslim.)

 

21 - Sincerità e verità. Aiscia – Allah sia soddisfatto di lei- riferisce :"Nulla era  detestato presso il Profeta più della menzogna. Non perdonava mai una bugia finquando il suo autore non se ne fosse pentito." Perfino i suoi nemici hanno dovuto riconoscere la sua sincerità e il suo culto della verità. Abu Jahl, uno degli acerrimi nemici del Messaggero di Allah gli disse un giorno: "O Muhammad, non dico che tu sia bugiardo, ma rinnego quello che hai portato e a cui tu chiami la gente." Allah Altissimo gli rivelò allora i versetti: "Sappiamo bene che quello che dicono ti addolora, ma non è certamente te che smentiscono: gli ingiusti negano i segni di Allah." ( Il Corano ; 6: 33). 

 

22 - Rispetto dei divieti di Allah e scelta delle vie più semplici. Aiscia – Allah sia soddisfatto di lei- disse: Ogni volta che Il Profeta di Allah aveva la scelta, egli preferiva la via più semplice a patto che non portasse ad alcun peccato. Se questa via dovesse condurre al peccato, la evitava più di chiunque altro. Mai il Profeta si vendicò di una offesa commessa nei suoi confronti in persona. Però, ogni volta che Allah Altissimo era offeso, ne traeva vendetta a nome del Signore." (Sahih di Bukhari) 

 

23 - Un viso raggiante. Abdullah Ibn Al Harith disse: "Non ho mai visto uno più sorridente del Messagero di Allah." (Tirmidhi)

 

24 - Onestà, lealtà ed affidabilità. Il profeta era conosciuto così onesto e leale che anche i pagani di Mecca che gli erano apertamente ostili, gli davano in affidamento i loro beni e depositi. Questa onestà e lealtà divennero più chiare quando lui e tutti i suoi compagni musulmani sono stati perseguitati, torturati e scacciati dalle loro case o costretti ad emigrare a Medina. Malgrado la difficoltà della situazione, il Messaggero di Allah affidò al nipote Ali Ibn Abi Talib l'incarico di ritardare di tre giorni, la data della sua emigrazione al fine di restituire ai loro proprietari i depositi e consegne rimasti in suo possesso.

 

Altro esempio della lealtà del Messaggero di Allah e della sua fedeltà agli impegni sottoscritti.: il rispetto della clausola dell'accordo di tregua di Al Hudeibya, tra il Profeta ed i Quraisciti. Colui tra i quraisciti che sarebbe venuto a trovare Muhammad doveva essere rimesso ai suoi, ma colui tra i musulmani che sarebbe andato a ritrovare i quraisciti, non doveva essere rimesso a Muhammad. Quando il Profeta arrivò a Medina, Abu Jandal Ibn Suhail Ibn Amr riuscì ad evadere dalla prigione di Mecca e raggiunse i musulmani a Medina. Gli infedeli mandarono allora una delegazione al Profeta per chiedergli di onorare i suoi impegni restituendo loro il fuggiasco.

 

Il messaggero di Allah disse ad Abu Jandal: "Sii paziente e spera nella ricompensa di Allah! Allah ti permetterà e agli altri con te, una salvezza e una via di uscita. Abbiamo firmato un accordo e siamo impegnati a rispettarlo." Abu Jandal è stato restituito. (Imam Ahmad) 

 

25Coraggio. Ali – Allah sia soddisfatto di lui- dice: " Bisognava vedere Il profeta durante la battaglia di Badr. Trovavamo rifugio e protezione presso al Messaggero di Allah. Tra tutti noi, era il più vicino al nemico. Era quel giorno il più forte di tutti noi." (Imam Ahmad) 

 

Riguardo al coraggio del Profeta in tempo di pace, Anas Ibn Malek –Allah sia soddisfatto di lui- riferisce: "Il Profeta era il migliore e il più coraggioso degli uomini. Una notte, la popolazione di Medina è stata messa all'erta da un rumore sospetto, che ruppe la sua tranquillità. Molti si sono mossi in direzione della provenienza del rumore; ma incontrarono il Profeta che a cavallo tornava già con notizie rassicuranti. Armatosi di una spada sospesa al collo, era a dorso di un cavallo di Abu Talha e ripeteva a tutti: " Non aver paura, non aver paura!" (Sahih di Bukhari.)

 

Se il Profeta si era mosso a cavallo era perchè la situazione richiedeva una reazione rapida; aveva preso la spada per prudenza e per usarla in caso di necessaria difesa o di combattimento. Senza aspettare gli altri, si era mosso da solo per accertarsi della situazione, sul posto.

 

Nella battaglia di Uhud Il Profeta consultò i suoi compagni che gli consigliarono tutti di muovere battaglia; e benchè lui fosse di un altro parere, acconsentì al loro consiglio. Quando seppero che il Profeta preferiva una alternativa, si rammaricarono.   Vennero a trovarlo e chiedergli di decidere. Rispose: "Non è degno di un Profeta mettersi  l'armatura e depositarla senza avere combattuto." (Imam Ahmed.) 

 

26 – Magnanimità. Ibn Abbas – Allah sia soddisfatto di lui- dice: "Il Profeta era l'uomo più generoso. La sua generosità era ancora più grande durante il mese di Ramadan, in seguito ai suoi colloqui con l'Angelo Gabriele che lo veniva a trovare tutte le sere per recitare il Corano. Allora il Profeta era più generoso della brezza portatrice di pioggia, benedetta da Allah."

 

Abu Dharr – Allah sia soddisfatto di lui- dice: "Il Profeta ed io passeggiavamo nella località di Harrah vicino a Medina, quando scorgemmo il monte Uhud. Il Profeta mi disse: Abu Dharr! Gli risposi Ti ascolto o Messaggero di Allah. Mi fece: Non sarei tranquillo se avessi una quantità d'oro equivalente a questa montagna e non la spendessi in nome di Allah in tre notti, anzi una sola notte. Ne lascerei solo una piccola parte, per venire in aiuto agli indebitati." ( Sahih di Bukhari).


Jabir Ibn Abdullah riferisce: "Nessuno chiese mai al Profeta una cosa e se la sentì rifiutare." ( Sahih di Bukhari e Sahih di Muslim.)

 

27 - Decenza; pudore. Abu Said Al Khudri –Allah sia soddisfatto di lui- dice: "Il Profeta era più pudico di una vergine nel suo velo; dal suo viso riconoscevamo quello che non gli piaceva vedere." ( Sahih di Bukhari e Muslim ) 

 

28 - Modestia; umiltà. Il Messaggero di Allah era tra i più modesti. Non si riusciva a distinguerlo tra i suoi compagni, quando si ritrovavano tutti in moschea. Anas Ibn Malek dice: "Eravamo seduti in moschea con il Profeta, quando un uomo giunse su un cammello. Fece genuflettere la bestia nella spianata della moschea, entrò e ci domandò: "Chi di voi è Muhammad?" Il Profeta era allora ginocchioni, tra di noi. Rispondemmo: "É quell'uomo dal viso bianco, ginocchioni." Il Profera non si distingueva proprio dal resto dei compagni.

 

Il Profeta non esitava a venire in aiuto ai deboli, ai bisognosi, alle vedove... Anas riferisce che una donna di Medina, malata di mente si era un giorno avvicinata al profeta e gli disse: "O Messaggero di Allah, ho bisogno del tuo aiuto." Il Profeta le disse: "Um Tale, scegliti una via in cui ti posso raggiungere." La raggiunse, ed eseguì  il favore che gli chiedeva." ( Sahih di Muslim.) 

 

29 - Compassione; umiltà. Abu Massaud Al Ansari riferisce: "Un giorno, un uomo venne a dire al Profeta: "O messaggero di Allah, credo che dovrò astenermi dalla preghiera del mattino a causa del tale che la fa allungare più del solito." Mai, in nessuna delle sue ammonizioni, ho visto il Profeta arrabbiarsi in cosiffatta maniera. Disse gridando: "Allora, c'è tra di voi chi vuole far fuggire i fedeli! Chiunque fosse a dirigere la preghiera dei fedeli, dovrà farla breve; perchè tra i fedeli ci sono delle  persone deboli, anziane o che hanno troppa fretta." ( Sahih di Bukhari) 

 

Ussama Ibn Zaid dice: "Eravamo a casa del Profeta quando gli venne un messaggero da una delle sue figlie che lo invitava a venir vedere un figlio morente. Il Profeta disse al messaggero: "Torna e dille che ad Allah tutto e tutti fanno ritorno e che tutti hanno il loro destino prescritto presso l'Eccelso; dille di aver pazienza e di sperare nella ricompensa dell'Altissimo." La figlia gli rimandò il messaggero che riferì che lei aveva giurato perchè il padre venisse. Il profeta si alzò e si avviarono con lui Saad Ibn Abada e Maadh Ibn Jabal. Gli misero in braccio il bambino che aveva già il respiro grosso; il Profeta non trattenne le sue lacrime al punto che Saad gli fece:   "Messaggero di Allah, che è ?" Gli rispose: "Questa è misericordia che Allah ha messo nel cuore dei suoi servi; Allah dona misericordia ai misericordiosi tra i suoi servi." (Sahih di Bukhari e Sahih di Muslim.)   

 

30 - Longanimità, magnanimità. Anas Ibn Malek riferisce: "Andavo in compagnia del profeta che allora portava un mantello di Nejrane dall'orlo spessissimmo. Un beduino gli si avvicinò e tirò così fortemente sull'orlo del mantello che gli lasciò visibilissima una traccia sul collo. "Dammi una parte del bene di Allah a tua disposizione", gli disse quel beduino. Il Profeta gli volse il viso e si mise a ridere; poi ordinò che gli dessero  qualche cosa."  (Sahih di Bukhari e Sahih di Muslim.)


Una ulteriore illustrazione della longanimità e magnanimità del Profeta, l'hadith dell'erudita ebreo Zaid Ibn Saana, presso cui il Profeta contrattò un debito: "Due o tre giorni prima della scadenza registrata nel contratto, il Profeta uscì per la preghiera funebre a favore di uno dei suoi Ausiliari (Ansar), in compagnia di Abu Bakr, Umar, Usman e parecchi altri. Finita la preghiera funebre, il Profeta si sedette accanto ad un muro. Lo presi allora dal vestito, lo guardai fisso con violenza e gli dissi: "Muhammad, non mi restituisci quel che mi devi? I figli di Abd Al Muttalib non ci hanno abituato a mancare ai loro impegni e alle loro scadenze. Li ho tanto frequentati e sperimentati!" Fatto questo discorso vidi i due occhi di Umar Ibn Al Khattab uscire quasi dalle loro orbite, sotto l'effetto della collera; mi guardò di sbieco e disse: "Nemico di Allah, è in questo modo che tu ti rivolgi al Messaggero di Allah? Giuro su Colui che lo ha mandato con la Verità, che se non fosse per il timore di non entrare in Paradiso, ti avrei tagliato il collo con questa spada." Nel mentre il Profeta guardava Umar con calma e serenità, poi gli disse: "In verità Umar, avevamo bisogno più di acquietamento da parte tua che di una reazione simile: avevamo bisogno che tu dicessi ad ognuno di rispettare il proprio impegno nei confronti dell'altro. Ora va' con lui e restituiscigli il dovuto dandogli in aggiunta, venti saa in compenso della paura che in lui hai suscitato." Umar mi condusse, mi rimborsò il dovuto e mi diede venti saa di datteri secchi. Allora gli dissi: "Perchè questa aggiunta?" Mi rispose: – "É il Messaggero di Allah che mi ha ordinato di dartelo, in compenso alla paura che ho suscitato in te." Gli domandai: "Umar, mi conosci?" – "No, disse, chi sei?" Gli dissi : "Io sono Zaid Ibn Saana." – "L'erudito? Fece Umar."-  "Sì, l'erudito." – "Che ti ha  indotto a comportarti così con il Profeta?" Risposi: -"O Umar; ho riconosciuto tutti i segni della profezia sul viso del Messaggero di Allah quando l'ho osservato, eccetti due che non ho potuto verificare: la sua pazienza lo allontana da ogni atto stupido e ogni stupidità diretta contro di lui, accresce solo la sua pazienza. Ho verificato questi due segni e ti prendo come testimone, O Umar, che sono convinto ed esprimo che Allah è il Signore, che l'Islam è ormai la mia religione e che Muhammad è il Profeta di Allah. Ti prendo a testimone anche che darò la metà dei miei beni in elemosina alla comunità di Muhammad." Umar rettificò: "Piuttosto ad una parte di loro, perchè non puoi soddisfarli tutti." Ripresi quindi: - "Ad una parte di loro."

 

I due tornarono a trovare il Messaggero di Allah e Zaid disse: "Testimonio che non vi è altro dio degno di adorazione al di fuori di Allah e che Muhammad è il Suo servitore e Messaggero." Zaid abbracciò e restò fedele all''islam, prese parte a molte battaglie tra cui quella di Tabuk nella quale il nemico ebbe ragione della sua vita.- Allah sia misericordioso con Zaid!" (Ibn Habban.)

 

L'episodio dell'entrata del Profeta vittorioso in Mecca, può servire come perfetta illustrazione della sua longanimità. Raggruppò tutti i meccani che hanno prima tanto perseguitato e torturato i musulmani,  fino ad obbligarli ad emigrare a Medina. Disse loro: "Cosa pensate che debba fare di voi?" Risposero: "Del bene: perchè sei un fratello generoso e figlio di un fratello generoso." Allora disse loro: "Siete liberi."

 

31Pazienza. Il messaggero di Allah era un esempio per pazienza: prima della rivelazione, era paziente di fronte a quello che la gente della sua tribù commetteva come malvagità e adorava come idoli e statue. Dopo la proclamazione della sua missione era paziente per tutte le esazioni, le derisioni e malvagità che gli infedeli di Mecca gli facevano subire e per tutte le ipocrisie che parecchi medinesi covavano nei suoi confronti.

 

Era un esempio di pazienza e di resitenza nelle molteplici occasioni di morte dei suoi cari,: gli era morta Khadigia, gli sono morti tutti figli, tranne Fatima, gli sono morti lo zio Abu Talib e lo zio Hamza- Allah sia soddisfatto di tutti loro- ed era sempre saldo e sereno, fiducioso nel compenso di Allah. Anas Ibn Malek dice: "Entrammo con il Messaggero di Allah da Abu Saif, il falegname che era il padre nutritivo di suo figlio Ibrahim (la moglie di Abu Saif allattava Ibrahim, figlio del Profeta). Il Profeta prese Ibrahim in braccio, lo fiutò e lo baciò. Entrammo poi quando Ibrahim spirava e trovammo che il Profeta piangeva. Gli disse Abdurrahmane Ibn Auf: "Piangi anche tu, Messaggero di Allah?!" Gli disse: "O Ibn Auf, è la compassione." Il pianto diventandogli più grosso aggiunse: "Gli occhi lagrimano e il cuore si rattrista e   diciamo solo quello piace ad Allah; eppure la tua partenza caro Ibrahim, tanto ci addolora." ( Sahih di Bukhari.)

 

32 - Giustizia ed equità. Il Messaggero di Allah era equo e giusto in tutto quello che faceva e nell'applicazione della sciaria. Aiscia- che Allah sia soddisfatto di lei- riferisce che i quraisciti si sono molto preoccupati del caso di una nobile meccana che un giorno, ha commesso un furto. Si chiedevano chi potesse intercedere presso il Profeta in suo favore e non trovarono altro che Ussama Ibn Zaid, che allora, era  molto caro al Profeta. Ussama gliene parlò, ma il Messaggero di Allah gli fece: "Come vuoi infrangere uno dei principi dettati da Allah?" Poi balzando in piedi, si rivolse ai presenti dicendo: "Quello che ha provocato lo smarrimento dei vostri avi è l'impunità che facilmente concedevano ai potenti mentre si accanivano a punire il ladro se è povero o misero. Giuro su Allah, che fosse anche Fatima, figlia del Profeta se commettesse un furto, le taglierei la mano." (Sahih di Bukhari e Sahih di Muslim.)

 

Il Profeta era equo anche quando doveva pagare di persona: Assyad Ibn Khudeir era un uomo pio, faceto e di piacevole presenza. Un giorno, seduto vicino al Profeta dilettava con alcuni suoi racconti piacevoli, i presenti. Per scherzo, il Profeta lo punse al fianco con un bastoncino. Ussama gli disse: "Mi hai fatto male." Il Profeta rispose: "Allora vendicati!" Ussama gli fece: "Tu hai una tunica, io non ce l'ho." Il Profeta  sollevò allora un po' la sua tunica; Ussama si buttò ad abbracciarlo e a baciargli il fianco dicendo: "O Profeta, era questo che volevo." (Abu Daud) 

 

33 - Il timore e il rispetto di Allah. Il Messaggero di Allah era l'uomo più timorato da Allah e più rispettoso di Allah. Abdullah Ibn Mass'ud dice: "Il Profeta un giorno mi disse: "Recitami del Corano!" Gli risposi: "Recitarlo a te, mentre è a te che è stato rivelato?" Mi disse: " Proprio così!" Recitai sura di An-Nissa, fino a: "E che avverrà, quando susciteremo un testimone in ogni comunità e ti chiameremo a testimone contro di loro?"(Il Corano;4:41) Il Profeta mi disse: "Ora fermati!" Volgendomi, vidi che piangeva."  ( Sahih di Bukhari e Sahih di Muslim.)

 

Aiscia, - Allah sia soddisfatto di lei- disse: quando il Profeta vedeva una nuvola piovosa in cielo si agitava, andava e veniva, entrava ed usciva, era inquieto. Glielo dissi, mi rispose: "Non so, forse perchè mi torna sempre in mente quello che altri dissero, riferitoci dal versetto: "Quando videro una densa nuvola dirigersi verso le loro valli, dissero: “Ecco una nuvola, sta per piovere.” No, è proprio quello che cercavate di affrettare, è un vento che porta seco un doloroso castigo, che tutto distruggerà per ordine del suo Signore. Al mattino non erano visibili che [i resti delle] loro case. Così compensiamo i malvagi." (Il Corano, 45: 24-25)  (Sahih di Bukhari e Sahih di Muslim)

 

34Astinenza e sobrietà. Umar Ibn Al Khattab dice: "Entrai un giorno a casa del Profeta; lo trovai disteso su un giaciglio di paglia senza nessuna coperta, sotto la testa teneva un cuscino in pelle imbottito di fibre di palma con i piedi su un mucchio di foglie di salice. Un'otre era sospesa vicino al capezzale. Vidi le impronte del pagliericcio lasciate sul fianco e piansi. Mi disse: perchè piangi? Risposi: "O Messaggero di Allah! Cosroe e Cesare si godono ogni comodità della vita, mentre tu sei il Messaggero di Allah." Mi rispose: "Non ti conviene che loro abbiano i beni terreni e che noi avremo la vita futura?"   (Sahih di Bukhari e Sahih di Muslim) 

 

35Benevolenza per tutti, compresi i nemici. Aiscia – Allah sia soddisfatto di lei-, moglie del profeta riferisce: "Dissi al Messaggero di Allah: hai mai avuto in vita tua una giornata più triste di quella della battaglia di Uhud?" Mi disse: "Certo; ho avuto molto da soffrire da parte dei tuoi; ma quello che più di ogni altro mi fece rattristare fu il giorno di Aqaba, quando chiesi aiuto ad Abdul Yalil Ibn Abdul Kolal e me lo rifiutò. Tornai senza sapere quale direzione prendere. Mi ripresi solo quando fui a Karn Atthaalib. Alzai il capo e trovai una nuvola che mi faceva ombra e guardando fisso, vidi l'Angelo Gabriele che mi chiamò e disse; "Allah ha sentito la risposta che ti hanno fatto i tuoi; Allah ti manda l'angelo dei monti perchè tu gli comandi il castigo che avrai deciso contro di loro; l'angelo dei monti mi chiamò mi salutò e disse: "Se lo desideri, li potrei schiacciare serrandoli tra le due scabre ruvide." No, risposi; spero solo che Allah faccia nascere dalle loro interiora chi Lo adori, chi renda grazia e gloria a Lui Solo, senza associarGli nessuno." (Sahih di Bukhari e Sahih di Muslim.) 

 


Abu Umar dice: quando Abdullah Ibn Abi Salul [2] è morto, suo figlio Abdullah Ibn Abdullah venne a domandare al Profeta la sua camicia per farne da kafan a suo padre; il Profeta glielo diede; poi Abdullah domandò al Profeta di recitare una preghiera a favore del defunto; il Profeta si mise in piedi per la preghiera quando Umar si alzò, riprese l'indumento del Profeta e disse: "Messaggero di Allah, preghi sul morto benchè Allah ti abbia ordinato di non farlo?" Il Messaggero rispose: "Anzi, Allah mi ha lasciato la scelta: ha detto: "Che tu gli invochi perdono o non lo invochi, foss'anche settanta volte"; io invece farò più di settanta." Umar gli ricordò ancora: "Ma é un ipocrita"; il Profeta pregò pure su di lui; Allah rivelò in seguito questo versetto: "E non devi mai pregare a favore di uno dei loro morti, nè presenziare sulla sua tomba."" ( Sahih di Bukhari e Sahih di Muslim)       

 

 

 

 

 

 

 



[1]  Kadhi Yadh: uno dei massimi scienziati dell'islam, pubblicò molti libri, di cui anche una biografia del profeta. Il libro a cui ci riferiamo qui è intitolato. "Al  Scifa  Bi Taarifi  Huquq  Al  Mustafa."

[2]  Uno dei nemici più acerrimi del Profeta, uno dei capi degli oppositori all'islam; non risparmiò nessuno sforzo nel calunniare e tramare di continuo contro il Messaggero di Allah e contro i musulmani; ipocritamente, non volle   prendere parte alla battaglia di Uhud accanto ai musulmani...     

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