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caratteristiche del profeta confermano la sua missione profetica

Auther : Muhammad As-Sayyd Muhammad
147 2024/07/07 2024/07/11


[La sua sincerità ed onestà]

Il profeta Muhammadﷺè il Sincero e l’Onesto.Queste due caratteristiche venivano attribuite al messaggero di Allahﷺ anche prima che ricevesse la rivelazione e ci sembra importante citare qualche episodio significativo a riguardo:                       

   1.  L’avvertimento a non far diventare le tombe luoghi di culto:

il Messaggero di Allahﷺ disse:

“che la maledizione di Allah ricada sugli ebrei e sui cristiani che han reso le tombe dei profeti luoghi di culto”.

O in un altra narrazione 

“che Allah distrugga gli ebrei e i cristiani che han reso le tombe dei profeti luoghi di culto”.

Disse anche ﷺ:

“non fate della mia tomba un idolo che si adora”


Questi detti profetici sono una chiara dimostrazione della veridicità e dell’onestà di Muhammadﷺ; li disse cinque giorni prima della sua morte, mentre era in corso la sua malattia dalla quale non si sarebbe ripreso e con i dolori che aumentavano. Fu in quell’occasione che entrò in moschea con la testa bendata e fece un discorso alla gente che gli si era radunata attorno.

Nonostante la gravità della sua malattia e dei dolori che soffriva, non cessava di consigliare e invitare al bene, insegnando i suoi compagni e la nazione che sarebbe venuta dopo di lui a non fare della sua tomba un idolo da adorare, come avevano fatto gli ebrei e i cristiani quando avevano preso le tombe dei loro profeti come templi. A maggior ragione non permise alla gente di esagerare nell’onorarlo come avevano fatto i cristiani con Gesù figlio di Maria finendo per dedicargli un vero e proprio culto; fu attento a salvaguardare il suo messaggio e la sua nazione finché era ancora vivo, ma anche nel tempo che sarebbe giunto dopo la sua morte. La malattia e la sofferenza che lo colpirono non gli impedirono di continuare a svolgere la sua missione nel modo migliore e a fare tutto ciò che aveva l’incarico di fare per invitare le persone a “la ilaha illa Allah”, cioè alla realtà che non c’è dio alcuno degno di adorazione all’infuori di Allah.

Seguendo la biografia del profetaﷺ, scoprirai che era il miglior maestro per i suoi compagni e il suo popolo e continuò ad esserlo anche dopo la morte. Noterai che in tutti i suoi gesti, detti, azioni e persino nelle battaglie e durante le invasioni era il migliore nel richiamare ad Allah l’Altissimo, era la migliore guida alla verità e al bene.

Questi hadith sono una testimonianza della sua onestà e sincerità: se le sue parole fossero state invenzioni non avrebbe continuato così anche in quel momento in cui era malato e sofferente. Mentre viveva gli ultimi istanti della sua vita, raggruppò a sè le sue mogli per dare loro indicazioni e consigli. Il suo dolore non smetteva di intensificarsi edaumentare, allora riunì le persone per ricordare loro l’importanza della preghiera rituale (in arabo “as-Salah”) e del buon trattamento verso i prigionieri e gli schiavi, ripetendo molte volte:

“La Salah, la Salah e ciò che le vostre destre possiedono!”

Quando la morte si stava per avvicinare aveva accanto a sè una piccola scodella con dell’acqua; la prese per immergerci la mano e passarla sulla faccia mentre diceva:

“la ilaha illa Allah, la morte ha le sue agonie”

Quale esortazione migliore di questa frase che era stata il mezzo principale della predicazione per tutta la sua vita e il migliore invito fatto nel suo periodo profetico!

E nel pronunciare le sue ultime parole, dopo essersi fregato i denti col siwak, la radice che utilizzava per purficare la bocca e compiacere Allah, alzò la mano o il dito, volse lo sguardo al soffitto e mosse le labbra dicendo:

“[O Allah uniscimi]Con coloro che hai colmato della tua grazia tra i profeti, i sinceri, i martiri e i virtuosi. O Allah perdonami, abbi misericordia di me e fammi seguire la compagnia più elevata ! O Allah la compagnia più elevata!”.

Ripetè l’ultima parte tre volte, poi lasciò scendere la mano e si unì alla compagnia più elevata. In vero siamo di Allah ed a Lui facciamo ritorno.

In questi comportamenti abbiamo delle dimostrazioni e delle prove a sostegno della sincerità del profetaﷺe dell’onestà che mise sempre nella sua predicazione, in tutto ciò che trasmise sul suo Signore fino all’ultimo momento della sua vita. 

E Allah ha detto il vero nel Corano:

O Profeta, ti abbiamo mandato come testimone, nunzio e ammonitore,che chiama ad Allah, con il Suo permesso; e come lampada che illumina.(Sura al-Ahzab vv.

[ 45-46]

  1. 2-   L’Eclisse di sole e la morte di Ibrahi

  2. Durante la vita del profetaﷺ ci fu un’eclisse di sole che coincise con la morte del suo unico figlio maschio, Ibrahim, mentre era ancora bambino. Il messaggero di Allahﷺ e i suoi compagni erano molto tristi per la sua morte e la gente pensava che il sole si fosse eclissato proprio a causa della morte del figlio del messaggeroﷺ per via della posizione che questi aveva davanti al Creatore l’Altissimo.

Ma era il sincero ed onesto, non parlava secondo ciò che gli passava per la testa, quindi nonostante la sua tristezza compì la preghiera dell’eclisse e quando il sole riapparve fece un discorso alla gente, dicendo:

“Certamente il sole e la luna sono due dei segni di Allah, non si eclissano per la morte ne per la nascita di nessuno; percui quando li vedete accorrete alla preghiera”.

Questo detto profetico, detto dal profetaﷺ in questa specifica occasione, è una prova della sua sincerità e dell’onestà che metteva in ciò che trasmetteva da parte del Suo Signore; infatti, nonostante la coincidenza tra l’eclisse e la morte del suo unico figlio maschio, si preoccupò di fare chiarezza sulla questione aspirando solo al compiacimento di Allah. Il messaggero non lasciò che le persone pensassero all’eclisse come conseguenza della morte di suo figlio Ibrahim, anche se ciò avrebbe aumentato la sua considerazione e la sua posizione tra di loro. Negò tutto questo spiegando che “...il sole e la luna sono due dei segni di Allah, non si eclissano per la morte di nessuno...”.

La sua tristezza e la sua angoscia non gli impedirono di fare chiarezza sulla questione e compiere i doveri della sua missione di profeta ﷺ. Non ci sono dubbi sul fatto che l’inviato di Allahﷺ amasse molto questo suo figlio, ma rimase paziente quandò morì, non crebbero in lui risentimenti o sconforto per questo destino. Non si dimenticò di rendere lode ad Allah e di fare ciò che gli era stato ordinato, infatti si alzò e si preparò per compiere la preghiera dell’eclisse insieme alla congregazione e glorificò Allah dicendo “siamo di Allah e a lui facciamo ritorno”;

In questa vicenda il profetaﷺrappresentò un ottimo esempio da seguire per tutti:

  • Mostrò completa accettazione del decreto divino e della volontà di Allah, l’Altissimo;

  • Ebbe il più alto livello di pazienza e la buona pazienza è quella in cui, nonostante le difficoltà, si continua a lodare e a compiacere Allah;

  • Anche nel momento di profonda tristezza si dedicò agli atti di culto per Allah l’Eccelso;

  • Si comportò in maniera esemplare perchè non smise di dire la verità nonostante le circostanze.

La vita del profeta è piena di dimostrazioni ed evidenze a sostegno della sua sincerità, onestà e pazienza e del suo buon carattere. I detti e la sunnah del messaggero di Allah ﷺsono una grande testimonianza di questo, ma ci limitiamo a ciò che abbiamo già discusso in breve.

Muhammadﷺè as-Saadiq al-Amiine non parla seguendo ciò che gli passa per la testa.                       

3- La calunnia scagliata su ‘Aisha:

  1. Successe un giorno che gli ipocriti e i bugiardi a Medinah iniziarono a calunniare‘Aisha, la madre dei credenti e la moglie più amata del profetaﷺ. Per capire quanto complicata fosse la situazione per il messaggero di Allahﷺ, per sua moglie e per i credenti, riportiamo una parte di ciò che al-Bukhari e Muslim hanno narrato su ‘Aisha, che Allah si compiaccia di lei.

‘Aisha era malata e dopo aver avuto notizia del fatto che dei bugiardi l’avevano accusata di adulterio, la malattia le si intensificò; disse: “quando tornai a casa, il profetaﷺ entrò, mi salutò e mi chiese – come stai? – ed io gli dissi – Mi lasceresti andare a visitare i miei genitori? – infatti volevo chiedere ai miei genitori se era vero che la gente parlava male di me. Lui ﷺ, mi diede il permesso e allora ci andai e dissi a mia madre – O madre! Cosa dice la gente di me? – mi rispose – Tranquilla figlia mia! Quando una donna è casta ed amata dal marito che condivide con altre spose, capita che queste parlino male di lei. – le dissi – Dio mio! Allora è vero che la gente ha detto questo di me? – e passai la notte piangendo”.

In quell’occasione due gruppi tra i musulmani, i bani ‘Aus e i bani Khazraaj, ebbero accese discussioni, mentre il profetaﷺ diceva loro di calmarsi e di stare in silenzio dal pulpito. Il profetaﷺ era colmo di amarezza e di sconforto a causa del danno che la sua famiglia aveva sofferto per colpa di queste calunnie e bugie diffuse dalla gente.

Il messaggero di Allahﷺ rimase un mese senza ricevere alcuna rivelazione riguardo al caso di sua moglie ‘Aisha, fino a che Allah non attestò la sua innocenza dall’alto dei sette cieli, con il fine di proteggere l’onore del Suo messaggeroﷺ.

Ciò su cui dobbiamo fare attenzione in questa vicenda e che è la prova della veridicità del messaggio di Muhammadﷺ e della sua sincerità in ciò che trasmetteva da parte di Allah, è il ritardo della rivelazione dei versetti che assolvevano ‘Aisha; il messaggeroﷺ rimase un mese intero senza ricevere alcuna rivelazione sulla vicenda nonostante la profonda tristezza ed amarezza che provava a causa delle calunnie e delle bugie degli ipocriti. Senza dubbio ciò costituì una prova da parte di Allah l’Onnipotente. Ci chiediamo: “se fosse uno che mentiva, cosa gli avrebbe impedito di accelerare le cose e di informare la gente dell’innocenza di sua moglie ‘Aisha, vista la tristezza e le difficoltà che aveva incontrato? Per quale motivo avrebbe dovuto aspettare così a lungo?”

Non c’era alcun motivo, se non il fatto che l’inviato di Allahﷺ non pronunciava alcuna parola di sua propria iniziativa e non dava informazioni fino a che Allah non lo aveva informato e nel momento deciso daAllah; se non fosse stato un messaggero di Allah avrebbe parlato dell’innocenza di sua moglie fin dal primo giorno in cui le calunnie si erano propagate, per preservare il suo onore e quello di sua moglie.

Se non fosse stato un profeta inviato da Allah, avrebbe sanzionato o punito tutti quelli che parlavano male di sua moglie, anche in forma leggera, fin dal primo giorno in cui le calunnie avevano iniziato a diffondersi, però egli ﷺ era sincero in tutto quello che trasmetteva sul suo Signore, sia Egli glorificato.

Anche questo è per noi una dimostrazione del fatto che Muhammadﷺ è veramente messaggero di Allah.

4- Il versetto di ammonizione al profetaﷺ:

tra le prove che confermano la veridicità del suo messaggio e la sincerità con cui lo trasmise c’è un nobile versetto del Corano in cui Allah rimprovera il Suo messaggero con una buona ammonizione, seppur,prima ancora del rimprovero, venga il perdono; il versetto di cui parliamo è quello in cui Allah,

sia Egli glorificato, dice:

Che Allah ti perdoni: perché li hai dispensati [dal combattere], prima che tu potessi distinguere chi diceva il vero e chi era bugiardo?

(43Sura at-Tawbah v.)

Questo versetto del Corano fu rivelato riguardo ad alcune persone che volevano essere dispendiati dalla partecipazione ad una battaglia e dicevano: “chiedete al messaggero dispensa (dal combattere); se ve la concede rimanete qui e se non v

la concede rimanete lo stesso”, ed è proprio per questo che Allah l’Altissimo dice: (prima che tu potessi distinguere chi diceva il vero) cioè coloro che avevano delle scuse sincere e ragionevoli (e chi era bugiardo) cioè gli ipocriti.

Il senso del versetto è dunque che se avesse rifiutato le loro scuse avrebbe saputo quali di loro era sincero e quale falso nell’obbedienza, dato che in ogni caso gli ipocriti avevano già deciso di non andare a combattere anche se non avesse accettato le loro scuse.

Ci chiediamo allora cosa è stato a portare Muhammadﷺ a riferire questo versetto in cui viene rimproverato da Allah; Che cosa sta a significare questo? Ciò non indica se non che Muhammadﷺ è as-Saadiq al-Amiin, un uomo che trasmetteva tutto ciò che Allah gli rivelava senza nascondere nulla       

5-  .La vicenda del cieco in cerca di sapere:

 citiamo infine tra le prove che confermano l’autenticità del messaggio di Muhammadﷺ e la sua sincerità nella trasmissione di ciò che gli veniva riferito da Allah, l’Altissimo e il Saggio, questo passo dal Nobile Corano:

Si accigliò e voltò le spalle quando il cieco venne da lui.Cosa ne puoi sapere? Forse voleva purificarsi o riflettere, affinché il Monito gli fosse utile. Quanto a colui che invece pensa di bastare a se stesso, tu ne hai maggiore premura.Cosa t'importa se non si purifica? Quanto a colui che ti viene incontro pieno di zelo, essendo timorato [di Allah],di lui non ti occupi affatto!

(Sura ‘Abasa vv. 1-10)

Questi versetti contengono un rimprovero diretto al profetaﷺ per l’aver voltato le spalle al cieco ibn Umm Makt quanto gli si rivolse in cerca di conoscenza, chiedendo insistentemente di essere guidato sul sentiero di Allah; il profetaﷺ in quel momento era occupato a convincere alcuni notabili dei Qureysh, con la speranza che accettassero il messaggio e gli dava la precedenza pensando che dopo di loro in molti sarebbero entrati nell’Islam.

Da quel momento Allah, sia Egli glorificato, ordinò al Suo messaggeroﷺ di non dedicare più la sua predicazione a qualcuno in particolare, ma di comportarsi ugualmente con il nobile e con l’umile, col ricco e il povero, con i signori e gli schiavi, con uomini e donne, grandi e piccoli. Allah è Colui che guida chi vuole al cammino della verità, la Saggezza appartiene a Lui così come la prova convincente e definitiva.

Ci troviamo a chiederci di nuovo cosa avrebbe portato Muhammadﷺ a trasmettere questi versetti quando questi contengono un rimprovero di Allah verso di luiﷺ; perchè non li tenne nascosti? Questo che cosa ci fa capire?

La risposta definitiva dev’essere che Muhammadﷺ è sincero ed onesto e che non parlava in base a ciò che gli passava per la testa; trasmetteva invece il messaggio che Allah gli rivelava senza nascondere nulla.

Tutto questo conferma che l’inviato di Allah, Muhammadﷺ, è davvero messaggero di Allah e sigillo dei profeti.


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